giovedì 5 marzo 2009

tunnel

Mattia è andato a pranzo con una certa Nicole. "Ha un nome strano", ha commentato. Francese, dico io. "Non so...". Il pranzo era ovviamente all'asilo dove non voleva più andare, lavoretto o non lavoretto per il suo papà, questa mattina gli ho comprato due macchinine e gliele ho messe nelle tasche del giubbetto, una spesa modesta per la verità, tre euro per due macchinine, con la crisi dell'auto ti cacciano dietro anche i modellini. Ma poi la maestra mi ha detto che giocava come un matto su e giù dallo scivolo. Tutto sta nel risolvere il rifiuto mattutino, poi si adegua. Domani sarà un'altra mattina di passioni. Non ha pianto, perché mica vuol fare la figura con le bambine, adesso poi che c'è in ballo questa Nicole deve darsi un contegno. Chissà cosa si sono detti a pranzo... Voi cosa dite, devo prendere informazioni? Tornato a casa ha voluto correre in bicicletta, da dove scende mentre la vettura è in moto, non so dove l'abbia imparato. Poi mi ha detto: allarga le gambe e mi ha fatto un tunnel col pallone. Con mio padre non mi sarei mai permesso. Un tunnel, capite?

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