mercoledì 4 marzo 2009

neroazzurro

Succede che questa mattina decidiamo di non portare Mattia all'asilo per via che vanno al corso di nuoto e resterebbe lui e pochi altri. Ma ieri hanno iniziato un lavoretto che gli piace. Si tratta di qualcosa per la festa del papà e allora lui vuol farmi una sorpresa e ha paura di non finirlo in tempo e stamattina il mondo si è capovolto non solo per Mourinho, come si ostinano a scrivere tutti i giornali, non solo per le donne in pensione a 65 anni, non per i drammi quotidiani delle guerre, del terrorismo e delle gelosie, ma perché Mattia ieri piangeva per non andare e oggi piange per andare, i pianti vanno valutati, ma adesso devono tornare al principio di non contraddizione di Aristotele, non si può piangere perché accade una cosa e il mattino dopo perché quella stessa cosa non accade, non ci sono più le stagioni di una volta e forse nemmeno più i bambini di una volta. Ieri sera cena del Club atalantino più numeroso della provincia, 480 soci, 160 con le gambe sotto il tavolo, Cristiano Doni, Manfredini e Guarente presenti e tutta sera a farsi fotografare con bambini, signori attempati, signore d'altri tempi, ragazzine disinvolte e clima di mangio e ci bevo sopra, simpatico. Terra di frontiera, Lovere, al confine con Brescia, quindi radici da consolidare. A Mattia avevo promesso di portarlo, purché bevesse solo,,, aranciata perché gli ho riferito, la Fanta l'è mia buna ma l'è tanta. Lui è andato all'asilo a l'ha detto (in dialetto) alla maestra. Risate. Poi l'ha detto allo zio Mario. Risate. Stamattina lo ripete a tutti ma è deluso perché non l'abbiamo portato a bere l'aranciata con l'Atalanta, anche se, sia chiaro, lui ribadisce "Io sono Inter". Ma i colori sono quelli, all'asilo il programma annuale è sui colori fondamentali, il nero e l'azzurro.

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