mercoledì 27 luglio 2011

obblighi

"Che vacanze sono queste se non sono mai con i miei". Mattia comincia a capire che mentre lui era all'asilo noi non è che fossimo a casa a far niente e che il lavoro non ha molte vacanze, se non pochi giorni a metà agosto per Montisola dove lui vuole a tutti i costi tornare. Non si sa a far che cosa, ma si diverte anche senza pucciare i piedi in acqua dolce, come gli ho spiegato. Ma il problema è che mi ha rivelato il grande segreto che lui a scuola proprio non vuole andarci. Ho fatto finta di capire che a settembre non vuole andarci. Col cavolo, né a settembre né mai. All'asilo sì andrà nei grandi e gli ho allora spiegato che lo teniamo all'asilo pur potendolo mandare a scuola e che comunque poi a scuola ci andrà l'anno prossimo. E lui niente. Allora mi sono avventurato in una improbabile difesa dell'istituzione scolastica nei suoi valori educativi di crescita e bla bla che mi vergogno a ripetere. Lui niente. Allora ho perso la pazienza (non si dovrebbe) e gli ho detto che è comunque un obbligo e non voglio vedermi arrivare i carabinieri in casa. "Ma come fanno a sapere l'indirizzo?". Gli ho spiegato per sommi capi come funziona l'anagrafe, con pazienza. La notizia che il suo nome, cognome e indirizzo è scritto in un librone giù in municipio lo ha lasciato senza parole. Allora ha cambiato decisamente argomento e abbiamo affrontato il tema dei cani che sentono l'odore degli uomini ecc. ecc. Mi vergogno ancora adesso ad aver trasformato in un obbligo la scuola. Ma pensandoci è proprio così. E visto come la stanno riducendo...

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