martedì 5 luglio 2011

bisonti

Siamo stati al santuario per fare le foto ai ragazzi del Cre di Fonteno, un paese abbastanza vicino che dà sul lago. Mattia mi faceva da assistente. Abbiamo visitato anche il nostro canale che purtroppo non abbiamo più tenuto, la manutenzione è essenziale, la deviazione è consolidata ma il letto del nostro canale andrebbe ripulito. Non l'abbiamo più visitato da che ci ha detto un signore che abita in una cascina vicina che aveva sorpreso una vipera che era scesa (da dove?) a bere proprio nel ruscello. Abbiamo fatto il fotone di gruppo poi ci siamo seduti ad aspettare perché uno degli educatori ha chiesto di poter scrivere direttamente lui il piccolo articolo di presentazione. Quindi abbiamo aspettato e assistito ai vari giochi, tiro a canestro a squadre (senza pallone, palline di carta dentro un vaso) e soprattutto tiro alla fune. Questo è il tempo in cui Mattia vuol giocare: il gioco preferito è quello degli indiani, lui fa il cowboy e io l'indiano con arco e frecce. Solo che lui si è inventato una corazza invisibile, badando a proteggersi anche il famoso tallone d'Achille (sa tutto il mito) e praticamente non muore mai, mentre io sarei obbligato a morire "perché gli indiani sono cattivi". Allora non ci ho più visto e gli ho propinato la storia politicamente corretta del far west, dei bisonti ecc. Ed è finita che lui va a caccia di un bisonte, uno solo (perché la filosofia indiana è quella di prendere solo quello di cui si ha bisogno), lo porta a un cuoco immaginario e, tralasciando accuratamente le corna (perché sono dure) e la coda ("perché nasconde dove esce la cacca e quindi puzza") lo mangiamo tutto in giardino. Volete mettere la scorpacciata. Buffalo Bill ci fa un baffo.

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