sabato 11 dicembre 2010

pennini

Uffa, questi siti che vanno e vengono. Non ho prevenzioni contro la tecnologia, sono passato impunemente dal pennino e calamaio alla stilografica, alla biro, alla macchina da scrivere e al computer, figurarsi, come da giornalista sono passato dalla battitura a macchina e il "fuori sacco" (busta da consegnare all'autista della corriera e poi un fattorino dal giornale arrivava in stazione a riceverlo, alla dettatura con dimafoni (qualcuno batteva a macchina mentre tu dettavi al telefono), ai primi fax e poi alle mail. Non ho pregiudizi sul progresso, ma comincio ad avvertire un fastidio crescente tutte le volte che la tecnologia fa cilecca, nemmeno fosse la corriera che si impantanava sulla salitissima del ratù e non arrivava in stazione a Bergamo se non con due ore di ritardo. Qui i virus sono peggio di quelli influenzali. Va beh. Mattia è a casa tre giorni, essendo lunedì S. Lucia ed è tutto indaffarato nei preparativi e nelle ultime commissioni (più che altro siamo indaffarati noi). "Non bisogna vederla, Santa Lucia". Il mondo cambia, dal pennino al computer, ma i bambini credono alle stesse favole di una volta, si vede che funzionano ancora. Ho visto nuove favole nei film per bambini. Ero scettico, ma adesso le apprezzo, sono moderne ma la morale è ancora la stessa. E' la morale dagli adolescenti in su che è stata azzerata (da noi). E la notte dell'attesa mi auguro sia la stessa delle nostre di un tempo. Fin che dura.

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