venerdì 24 ottobre 2008

il lago e la piscina

Ho sentito Cofferati a 8 e mezzo su la 7. A un certo punto ha ripreso il suo sogno di dirigere un grande teatro, come mi aveva confidato nell'intervista ad Araberara. Mi ha preso una botta di orgoglio postumo, anche perché con lui, fuori intervista, avevamo parlato della nostra comune esperienza di padri tardivi, i programmi tv che guardano i bambini e la sua voglia di star vicino a suo figlio. Mattia questa mattina non ha pianto come ieri, quando ha vissuto l'esperienza di imbrattarsi tutti i capelli di tempera e le maestre glieli hanno lavati, commettendo un errore perché lui non sopporta il bagno, tutto suo padre, che vivendo in riva al lago ha imparato a nuotare... a 30 anni, Il lago mi è sempre sembrato una cosa troppo seria per usarlo come piscina, mi è sempre parsa un'offesa ai suoi legittimi abitatori, che finivano nella rete dei pescatori che la notte la passavano sulle barche, gettando le reti anche senza l'invito di Cristo che sulle acque camminava, mica si immergeva, non si ha notizia di nuotatori nei vangeli, la moda del nuoto sul lago è arrivata negli anni settanta, prima si aveva rispetto, come andare in montagna senza scopo, girando a vuoto sui sentieri della fatica (altrui). Mattia ha chiesto allo zio "perché il mio papà, che è così buono, mi porta in un posto così cattivo". Intendendo l'asilo. Ieri gli ho parlato e lui ha ascoltato. ma stamattina mi abbracciava forte ed è stata un'emozione sentirmi abbracciato forte, forse era la prima volta della mia vita. Se avete consigli sono ben accetti, si arriva alla mia età e ci si accorge che c'è un sacco di cose da imparare.

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