lunedì 13 ottobre 2008

castagnata

Ieri pomeriggio, sole d'autunno, tutti sul prato del santuario per la castagnata d'autunno, centinaia di persone, le torte stupende delle "massaie", come si sono autodefinite, come in quei telefilm dove le donne americane fanno le torte e vogliono solo che tu dica che è la più buona, provi questa, sono tutte dello stesso tipo ma ogni massaia ci mette il suo tocco. Tre fettone di torta, una per massaia, vin brulé, castagne che girano nella grande ruota di ferro con sotto il fuoco e quando sono pronte scoppiano, la musica di sottofondo di due sassofonisti, uno alla pianola, fisarmonica da suonatore Jones e chitarra elettrica. Mattia dice che da grande suona il sassofono che sua madre ha portato da New Orleans regalatole da un suonatore nero di strada e adesso sta nella custodia in solaio ma Mattia l'ha visto e se n'è innamorato e dice a quello del contralto che anche lui ha il sassofono e lo suona, anche se solo con la fantasia. La gente va e viene, i ragazzi tirano quattro calci a un pallone, come quattro (e più) chiacchiere fanno le donne, molti papà che curano i bambini ma tra loro non parlano di pannolini ma di come va il mondo adesso che è arrivata la crisi del secolo. Un pomeriggio da piccola favola di paese, là, in cima al mondo, al santuario, con appena quell'aria d'autunno che va verso la fine di una stagione, di un anno, anche di un solo giorno.

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