lunedì 15 settembre 2008

l'annuncio

L'importante è l'annuncio, non quello che si annuncia. Badateci. La discussione politica consiste nell'affermare, sovrapporsi, non lasciare sviluppare l'argomento altrui, interrompere, fare la battuta che annulla di colpo il ragionamento che mette in crisi la vostra tesi. C'è un buco nei conti, no che non c'è basta guardare i numeri, come potevate annullare l'Ici se c'era un buco. Se vogliamo fare i bambini - rispondono - allora ditelo. Cosa c'entra, che risposta è? E' un comportamento studiato a tavolino, è la clonazione del metodo di vendita, quando vi tempestano e voi che volevate dire no, alla fine, per sfinimento, dite sì e pagate, comprate. "Abbiamo fatto la campagna acquisti più imponente della nostra storia", ha detto un mese fa Galliani. Non è vero, ma basta dirlo, chi lo contesta è antimilanista, antiberlusconiano, quindi comunista. La barzelletta "corretta" sui carabinieri dove il comunista sostituisce il ragioniere... Il discorso del primo ministro (basta con il "premier") agli atleti olimpici in cui parla delle promesse mantenute e tra queste cita quelle di eliminare i comunisti dal parlamento e comprare... Ronaldinho. E uno si deve pure difendere dall'etichetta di "comunista" quando osa far presente queste cadute di stile. Perché qui si tarocca tutto, partendo proprio dalle... etichette.

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