domenica 25 novembre 2012

padre

Stamattina sono andato a votare per le primarie. Ieri Mattia ha seguito con paziente silenzio le solite mie conversazioni con i passanti che mi chiedono pareri. Mi ha fermato un signore che mi ha fatto una domanda generica sulla politica. Ci casco sempre e ho cominciato la mia solita filippica e Mattia è stato in silenzio ad ascoltare. La settimana scorsa mi ha detto che non veniva a portare i giornali con me perché poi mi fermo a chiacchierare con tutti. E lui ad ascoltare, non dà mai segni di impazienza ma poi mi accorgo che lo fa per pura buona educazione. A scuola va bene, martedì ho il colloquio con le maestre, magari mi dicono che non è quello che sembra, ma i giudizi finora sono stati ottimi e lui sa leggere il maiuscolo dappertutto, sono le parole con la SC che lo mettono un po' in difficoltà perché poi dipende se c'è la H o no dopo la C. E mi dice frasi imparate nella lezione di inglese che io non memorizzo. Gli ho detto: dai, la lezione che impari tu falla imparare anche a me che "so di greco e di latino e scrivo e scrivo e ho molte altre virtù" (Carducci) ma di inglese non so nulla. Volevo inorgoglirlo nel ruolo di maestro di suo padre. Ma non credo l'abbia presa bene, ha cambiato subito discorso. Forse vuole un padre perfetto che sa tutto, forse ne ha bisogno. Adesso ci penso poi vi faccio sapere (magari quando ha 20 anni...).

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