domenica 17 giugno 2012

strinù

Mattia non ha più voglia di andare all'asilo perché "l'asilo è finito". Ma la maestra Roberta vorrebbe ci andasse ancora per qualche giorno e ha detto di avvisarla quando è l'ultimo giorno, chissà perché, magari per un bacio d'addio. Ieri sera siamo andati a mangiare casoncelli a Castro che ha uno dei lungolaghi più semplici e più belli. Un pienone incredibile, file ad aspettare che si liberassero posti (29 tavoli per 6-8 posti l'uno). Commento di chi c'era, ma allora la gente ha ancora qualcosa da spendere: ognuno guarda al portafoglio altrui per cogliere eventuali segni di cedimento nella scala sociale. Mattia ha mangiato tutti i casoncelli e anche metà dello strinù e si è divertito tantissimo. Anche noi (non un plurale maiestatis, ma nel senso di tea e io). Fanno battute sugli strinù. Magari fanno male ma è come il rapporto tennis e calcio. Sto col calcio. Nonostante tutto, almeno si gioca in (almeno) 22 e non in 2. E' la vecchia anima sinistrosa che ogni tanto fa ancora capolino in me.

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