giovedì 17 novembre 2011

polistirolo

Mattia ed io andiamo ogni pomeriggio a monitorare il lavoro di Domenico, l'ex maresciallo che da più di 15 anni fa il presepio, grande presepio, nella chiesa di Sovere. Mattia se ne sta lì incantato a vedere come fa a tagliare le lunghe aste di polistirolo, come nascono i gradini della casa in primo piano, la vasca dell'acqua che scenderà dal torrente ("quest'anno il lago non lo faccio" "e allora dove va il pescatore?" "sul fiume"). A Mattia piace il lavoro manuale. Poi io che intanto gironzolo per la chiesa, poco attratto dal lavoro minuzioso di Domenico, l'ho chiamato e abbiamo scalato il vecchio pulpito da dove, dominando tutta la chiesa, gli ho spiegato che i vecchi parroci predicavano prima dell'invenzione dei microfoni e a Mattia è parso pressappoco il tempo dei dinosauri mentre io ricordo benissimo all'inizio degli anni cinquanta quando mio zio parroco a Tavernola mise quella diavoleria dei microfono con gli altoparlanti gialli sparsi sulle lesene della chiesa e la notte di Natale portò la radio con giradischi incorporato, monumentale, dove mise un disco di canti natalizi ("Or narrano i cieli la loro armonia cantando Maria la nanna a Gesù..."). Cose troppo vecchie per Mattia che è sceso dal pulpito più incuriosito da come si chiudeva il pesante sportello d'accesso e dai gradini a chiocciola che per altro". Poi è tornato a vedere se Domenico aveva finito di costruire i suoi gradini di polistirolo...

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