sabato 12 novembre 2011

incenso e mirra

Eravamo rimasti al presepio vivente in cui a Mattia hanno dato la parte di uno dei tre Re Magi. Io ho rivoltato la frittata, perché lui ci è rimasto malissimo, perché ha appena una frase da dire e pensava di fare S. Giuseppe per via che a fare la Madonna è Kristel che a lui piace, la piccola equadoregna che lo scorso anno lo zio Gianni aveva definito "sedia" per via che non parlava e adesso parla eccome. Insomma una questione di ruoli, S. Giuseppe non può farlo chi non è amico di Kristel. Volevo parlargli della situazione di S. Giuseppe, padre putativo che da piccoli si stava lì a chiederci cosa cavolo volesse dire e l'abbiamo saputo da grandi, ruolo perlomeno discutibile, se non inquadrato nel quadro della Redenzione. Allora gli ho detto che almeno i Re Magi saranno vestiti benissimo, perché sono dei Re. Poi gli avevano detto che era il primo. Poi non si sa come lo hanno retrocesso (o aveva capito male) a secondo o terzo. Allora abbiamo scherzato sul fatto che escluso l'oro tra gli altri due doni ci sono incenso e quella mirra anche lì misteriosa per decenni per noi bambini e meglio l'incenso che in sagrestia quello che aveva il turibolo era il privilegiato per eccellenza, prima di tutto perché non si annoiava, poi si divertiva a far girare il contenitore del fuoco che ogni tanto si schiantava sulle pareti e infine perché aveva accesso immediato al piccolo tabernacolo delle ampolline, con la bottiglia del vino bianco e le ostie non consacrate... Vuoi mettere poi il fumo che faresti nel salone e tutti gli spettatori che tossiscono. Si è divertito molto all'idea. Il più sarà quando scoprirà che non porta l'incenso ma la vituperata mirra...

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