domenica 5 giugno 2011

parabola

Lo so, lo so, dovrei tenere aggiornato il blog. Poi rimando, corro, dimentico, rimando ancora. L'ultima di Mattia è che ieri pomeriggio c'è stata la festa di fine anno all'asilo. Non che non ci vada, anzi, da domani e per tutto giugno ci va ancora. Ma quella di ieri era la fine dell'anno scolastico vero e proprio, con la consegna dei diplomi e delle pagelle. A Mattia è stato consegnato un diploma in cui c'è scritto "Sei grande", nel senso che l'anno prossimo va nei grandi. Ai bambini che vanno alle elementari è stata riservata la consegna di bellissimi diplomi, tutti vestiti in costume come nei campus americani, con tanto di feluca all'americana, stupenda, si vantavano. Poi canti e festa dei genitori nel cortile delle suore, con il presidente dell'Asilo che ha rivelato che hanno avuto tagli dal Governo (per l'asilo di Sovere pari a 25 mila euro)... ma come, non era il governo della salvaguardia della scuola paritaria cattolica ecc. Tutto benissimo. Solo che Mattia è entrato in crisi di legittima distribuzione dei meriti. "Forse non vado in un asilo che ha promosso anche Pietro, che ne combina di tutti i colori". E d'improvviso capisco che il fatto di proporre comunque un traguardo, allenamento al "giudizio" ricorrente delle vita, si trasforma da subito in raffronti e competizioni. E adesso via alla spiegazione con la parabola del padrone della vigna. Lo farò oggi o domani, devo trovare il tempo. Ah non la sapete? Andate a rileggervela. Dove, va beh, adesso ve la cerco, Matteo 20, 1-16 che viene chiamata "Parabola degli operai" almeno nel testo della Bibbia edizione Paoline che ho io, datata... 1968.

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