giovedì 30 dicembre 2010
risate
Mattia questo pomeriggio si è fatto delle risate ad altissima gradazione. Si è goduto Olio e Stanlio. Poi è tornato al suo amato Zorro che non vedeva da mesi. E così il pomeriggio del penultimo dell'anno in redazione, tra una visita e l'altra, una mangiatina e l'altra. E adesso però non molla e viene tardi oltre che scuro.
scrittura
Ieri pomeriggio Mattia mi ha accompagnato in ospedale per togliere i punti, lui che è appassionato di... puntini, quelli da unire per far saltare fuori una figura e gli abbiamo comprato due albi nuovi proprio di puntini. Adesso copia le parole che trova scritte. Ieri siamo andati in un locale nuovo dove hanno messo sulla parete una lavagna lunga lunga. Bella idea. Ci sono i gessetti e ognuno scrive quello che vuole. Lui ha scritto il suo nome, poi Inter, poi ha copiato le parole che c'erano scritte, compreso un "D ti amo" che non si sa mai, anche se a casa ogni malcapitato visitatore è costretto a sorbirsi tutti i 20 e passa minuti del filmato della recita all'asilo. Ultimamente però Mattia ha dato segno di insofferenza, meno male, quindi se volete venirlo a trovare forse (forse) non rischiate la noia, perché è nella fase compositiva e quindi vi toccherà colorare certe figure risultanti dai puntini uniti, che almeno sta imparando non solo a contare ma anche a riconoscere i numeri, che la signora della libreria non voleva venderci i libri perché diceva che non poteva riconoscere i numeri oltre il 10. Infatti a memoria conta perfettamente, ma li riconosce dicendo 1 - 2 ma da ieri li unisce e dice "dodici", speriamo bene. Anna dice che il suo nipotino, che ha sei mesi più di Mattia, sa già leggere e scrivere senza che nessuno glielo abbia insegnato. Credo sia merito (duole dirlo per la vulgata), dei programmi televisivi ad hoc, che sembrano banali e invece ovviamente qualcosa insegnano se perfino io sono riuscito a indovinare al primo indizio (su 3) la parola chiave di ieri in uno di questi programmi (origini francese). Insomma miglioro perfino io.
lunedì 27 dicembre 2010
postnatale
"Dov'è il 3 0?". Mattia sta congiungendo i puntini sugli appositi album. Sono passate delle feste strane. Dalla sua recita collettiva di lunedì scorso, di cui c'è documento visivo inoppugnabile, la mia permanenza in ospedale, i postumi faticosi, Mattia che riceve regali e alla fine di tutto si appassiona a scrivere, colorare, disegnare e meno male, mentre è proseguito fino a sfumare il dilemma se il Natale voglia dire Babbo Natale o Gesù Bambino, con Mattia che ascolta e poi dice a tutti che Babbo Natale non esiste e si permette di compassionare la zia Belo "che crede che Babbo Natale esista", salvo incassare i regali dello stesso.
Oggi prima uscita ufficiale e prima puntata in redazione con circa duecento mail da smaltire, "dopo l'1 zero viene, non dirmelo, viene 1 uno e poi viene 1 due e dopo...". E prende in giro. Ma dopo 19 cosa viene? "Devo unire i puntini a 2 zero?".
Oggi ha chiesto quanti giorni mancano all'asilo e intanto fa vedere a tutti le immagini della recita collettiva. Troppe cose da raccontare. Magari nei prossimi giorni.
Oggi prima uscita ufficiale e prima puntata in redazione con circa duecento mail da smaltire, "dopo l'1 zero viene, non dirmelo, viene 1 uno e poi viene 1 due e dopo...". E prende in giro. Ma dopo 19 cosa viene? "Devo unire i puntini a 2 zero?".
Oggi ha chiesto quanti giorni mancano all'asilo e intanto fa vedere a tutti le immagini della recita collettiva. Troppe cose da raccontare. Magari nei prossimi giorni.
giovedì 16 dicembre 2010
credo
E' scoppiato il caso babbo natale. Ieri mi richiede: ma Babbo Natale esiste? No, esiste Gesù Bambino, Babbo Natale è un personaggio inventato, come l'Uomo Ragno, sono belle storie che si raccontano. Lui mica ha detto qualcosa, salvo la sera confidarsi con sua madre sulla delusione del fatto che all'asilo gli hanno detto che Babbo natale porta i doni e quindi magari è preoccupato che nessuno gli porti i regali di natale e allora ho detto che i doni casomai li porta Gesù Bambino, mica Babbo natale.
Ma la cosa l'ho ripresa anche nel mio "benedetta gente" di questo numero. Qui ballano due concezioni opposte del Natale, che sono più dirompenti della discussione sull'albero o sul presepe come insegna del Natale (Mio zio Don Pierì era ferocemente contro l'albero, simbolo pagano). Babbo Natale, badateci, sta soffocando il senso cristiano del Natale, Babbo Natale e le sue renne esaltano l'atmosfera di neve gelo luci e colori sfumando il senso dell'evento che si celebra. Non c'entra più nulla Gesù Bambino, nei fil natalizi c'è l'albero, babbo natale, i regali, ma un presepe che è uno dove sta? Il presepe rappresenta l'evento, la nascita di un bambino che disse essere figlio di Dio e per questo finì poi crocifisso e 33 anni, lasciando però la più grande dottrina che ha passato e trapassato la storia e vorrà pur dire qualcosa. 33 anni anche per oggi sono simbolo di poco più che un giovanotto, non ancora bamboccione, se ci pensate. E ha rivoluzionato la religione del mondo intero. Questo vorrei spiegare a Mattia. Che è vero che ha nemmeno 5 anni, però si pone le domande essenziali, del cosa credere, del a chi credere. Che creda a suo padre è già (per me) consolante).
Ma la cosa l'ho ripresa anche nel mio "benedetta gente" di questo numero. Qui ballano due concezioni opposte del Natale, che sono più dirompenti della discussione sull'albero o sul presepe come insegna del Natale (Mio zio Don Pierì era ferocemente contro l'albero, simbolo pagano). Babbo Natale, badateci, sta soffocando il senso cristiano del Natale, Babbo Natale e le sue renne esaltano l'atmosfera di neve gelo luci e colori sfumando il senso dell'evento che si celebra. Non c'entra più nulla Gesù Bambino, nei fil natalizi c'è l'albero, babbo natale, i regali, ma un presepe che è uno dove sta? Il presepe rappresenta l'evento, la nascita di un bambino che disse essere figlio di Dio e per questo finì poi crocifisso e 33 anni, lasciando però la più grande dottrina che ha passato e trapassato la storia e vorrà pur dire qualcosa. 33 anni anche per oggi sono simbolo di poco più che un giovanotto, non ancora bamboccione, se ci pensate. E ha rivoluzionato la religione del mondo intero. Questo vorrei spiegare a Mattia. Che è vero che ha nemmeno 5 anni, però si pone le domande essenziali, del cosa credere, del a chi credere. Che creda a suo padre è già (per me) consolante).
lunedì 13 dicembre 2010
Santa Lucia
Guardo Bossi cui si muove da sola la testa ogni tanto come fosse un no, ma sappiamo che è un sì. Povera gente che parla e parla ed è sempre colpa di qualcun altro. Mattia stamattina si è alzato tardi, ha seguito la pista di palle di Celsi (cioccolato) ed è arrivato là dove lo stavamo aspettando. Non c'è stata un'esclamazione di esultanza, c'era quello che aveva chiesto. Forse c'è un errore di comunicazione. Ma nella mattinata si è lasciato andare, il trenino che carica carbone è stato il suo preferito (mi dà fastidio sentire parlare di "perseguire il bene comune dell'Italia" in sottofondo. Bellissimo l'accenno ai valori liberali per conquistare il voto di Paolo Guizzanti). Torniamo a Santa Lucia. Troppe cose e poi Mattia ha scelto le più semplici (e le meno costose). Così impariamo, anche se poi andando a vedere noi non abbiamo speso un bel niente e non solo... perché i doni li ha portati Santa Lucia, Mattia è fortunato, tutti vogliono regalargli qualcosa e a mezza mattina ha detto un po' dubbioso: "Ma devo essere stato proprio bravo per avere tutti questi regali da S. Lucia". Vedi lo sconquasso di giudizio morale che si provocano senza volerlo?
sabato 11 dicembre 2010
pennini
Uffa, questi siti che vanno e vengono. Non ho prevenzioni contro la tecnologia, sono passato impunemente dal pennino e calamaio alla stilografica, alla biro, alla macchina da scrivere e al computer, figurarsi, come da giornalista sono passato dalla battitura a macchina e il "fuori sacco" (busta da consegnare all'autista della corriera e poi un fattorino dal giornale arrivava in stazione a riceverlo, alla dettatura con dimafoni (qualcuno batteva a macchina mentre tu dettavi al telefono), ai primi fax e poi alle mail. Non ho pregiudizi sul progresso, ma comincio ad avvertire un fastidio crescente tutte le volte che la tecnologia fa cilecca, nemmeno fosse la corriera che si impantanava sulla salitissima del ratù e non arrivava in stazione a Bergamo se non con due ore di ritardo. Qui i virus sono peggio di quelli influenzali. Va beh. Mattia è a casa tre giorni, essendo lunedì S. Lucia ed è tutto indaffarato nei preparativi e nelle ultime commissioni (più che altro siamo indaffarati noi). "Non bisogna vederla, Santa Lucia". Il mondo cambia, dal pennino al computer, ma i bambini credono alle stesse favole di una volta, si vede che funzionano ancora. Ho visto nuove favole nei film per bambini. Ero scettico, ma adesso le apprezzo, sono moderne ma la morale è ancora la stessa. E' la morale dagli adolescenti in su che è stata azzerata (da noi). E la notte dell'attesa mi auguro sia la stessa delle nostre di un tempo. Fin che dura.
giovedì 9 dicembre 2010
fotografie
Ho visto il Presidente Ciampi in Tv. E' ingrassato e invecchiato di colpo. Perché il salto temporale dei personaggi che non appaiono in Tv per qualche tempo è impressionante. Che c'entra? Nulla. Devo correggere (o hanno coretto in corso d'opera) il finale della filastrocca, adesso finisce con il il Bambino Gesù che è "birichino" ma solo che "benedice ogni bambino". Ora i casi sono due: o Mattia aveva inventato per conto suo il finale ma quel termine non mi pare nel suo vocabolario ristretto sia pure ricercato, oppure all'asilo si sono accorti che il finale non era propriamente rispettoso della tradizione. Ma questo mi ha rasserenato, ci sono ancorale maestre di una volta (la mia ipotesi è sia intervenuta la maestra più anziana, la Emi, quella che già era maestra anche della mamma di Mattia, e che abbia sanato la situazione. Sono sollevato, anche perché Mattia è uscito sereno dalla giornata delle fotografie, pur lamentando il fatto di non aver potuto fare la foto insieme alla sua Alessssia.
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