domenica 11 agosto 2013

l'infanzia

Ieri grande giornata a Vilminore, cielo terso come poche volte dopo il temporale della notte. Mattia non tanto convinto e poi soddisfatto, contento per aver bevuto acqua natìa (mia) e aver giocato nei cortili come un tempo, io che gioco a carte, incontro visi che non riconosco e c'è sempre qualcuno che mi dice, "ma è il tale..." ah, abbracci, Mattia che non vuole incontrare altra gente e poi si "fa dentro" al volo, perché sono gli amici di papà, difficile far capire le parentele anche perché non le so nemmeno io (per lui tra cugini in seconda e terza nell'evidenza che Mattia va in seconda). Poi non voleva più venir via anche perché tutti a guardarlo e fargli complimenti che lui non capisce, certo che è cresciuto, ma lui non se n'è accorto, si cresce giorno dopo giorno, i salti temporali si pagano con le gaffe di non riconoscere nemmeno i vicini di casa e la cosa più imbarazzante è non riconoscere le donne che subito sottolineano il fatto che sono "invecchiate" volendosi sentire dire il contrario ecc. Al cimitero passano in rassegna i ricordi, Mattia memorizza "gli amici" del papà. Poi il ritorno nella notte, dai via menare e scaricare anche l'infanzia... direbbe Jannacci.

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