lunedì 28 gennaio 2013

rosso e verde

Giovedì 31 gennaio è il compleanno di Mattia, il settimo. A scuola va bene, soprattutto in italiano e matematica, il voto meno alto è nove e l'ha preso in storia e geografia, dove però né di storia né di geografia si parla, non ancora, siamo al prima e dopo, avanti e dietro, destra e sinistra. Ma mentre il primo esercizio l'ha fatto senza errori, il secondo prevedeva delle vignette e bisognava scegliere con il verde quelle positive e il rosso quelle negative. Io guardo e vedo la vignetta sbagliata. Mattia l'aveva messa verde. Dico, perché è sbagliata? Mattia mi dice: la maestra ha detto che era rossa. Nel senso che il bambino che stava vicino alla bambina che piangeva probabilmente, secondo la maestra, era stato lui a picchiarla di brutto. A me sembrava avesse una faccia di uno che consola la bambina. "Ecco, anch'io pensavo che la consolasse", dice Mattia e si vede che non ho solo pensato che la consolasse, ma l'ho anche detto o almeno mormorato. Mattia non se la prende più di tanto. Io sto pensando a quanto sia labile il giudizio sulle cose che vediamo. Una vignetta, una foto, una visione istantanea passando per strada può dare sensazioni e giudizi opposti. Non mi preoccupo, Mattia ha visto il bene dove la maestra ha visto il male. Un punto in meno nel voto, un punto in più di ottimismo. Alè!

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