giovedì 17 luglio 2008

impronte

Tutti noi abbiamo, consapevoli o no, l'ambizione di lasciare tracce del nostro passaggio sul pianeta. Se lasciamo un'impronta digitale non ci sembra granché, anche perché poi sull'uso proprio o improprio di quelle impronte abbiamo qualche dubbio. Ma è pur sempre consolante, fino a prova contraria che aspettiamo a pié fermo, che i miliardi di persone passate e di passaggio ne abbiano una inconfondibile. Dal 2010, secondo quanto deciso dal Parlamento della Repubblica, tutti dovremo consegnare agli archivi le nostre impronte, che verranno riportate sulla carta d'identità. L'identità di una persona, affidata finora a volatili dati anagrafici e a una fotografia che non ci rende mai onore (mai sentito uno e soprattutto una che la mostri senza dire che è venuta male), adesso avranno più corposità scientifica. La tiro lunga ma mi resta il dubbio (fondato) di aver perso un altro pezzetto di libertà. In cambio di che cosa?

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