Sono successe tante cose, Mattia ha giocato la sua quinta
partita del campionato, sta migliorando nei… contrasti, metafora di una vita
che non sarà di soli abbracci e baci, ha migliorato le sue relazioni con i
compagni di avventura. A scuola va bene, almeno i voti sono alti ma i compiti
li fa solo con la mia assistenza. E ha aperto un contenzioso con la nonna sul
vestiario, le ha detto che non capisce niente di come si debbano vestire i
bambini, rifiuta le camicie se non quella di jeans. E poi ha compilato il
questionario di Proust per bambini e alla domanda: chi è il tuo eroe, invece di
scrivere i soliti supereroi, ha scritto: “Sono io il mio eroe” che è una botta
di autostima perfino preoccupante. Ieri sera è stato ad ascoltarmi su un
pippone sulle doti degli italiani che hanno inventato tutto. E il tutto è
partito dalla sua sorpresa nel sapere che Alonso, pur guidando un’auto
italiana, la Ferrari, è… spagnolo. Gli ho fatto il paragone col calcio, i tanti
stranieri che giocano nelle squadre italiane e l’italianità confinata nella
nazionale di calcio che va ai mondiali da tenere distinti dalla Champion ecc.
Poi il discorso si è esteso e si era fatta sera e questa mattina doveva andare
a scuola.
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