lunedì 20 gennaio 2014

la caduta

Mattia va a scuola anche se una di queste mattine ha annunciato: "Non so fino a quando andrò a scuola. devo valutare". A valutare intanto sono le maestre per cui alterna voti tipo il felliniano 8 e mezzo, il voto più basso della sua breve storia scolastica a un 10+ che non sapevo esistesse in natura. E incassa le prime ingiustizie come quella di avere un 9 perché non avrebbe risposto esattamente a una domanda su contemporaneità e successione. Vale a dire se l'azione si svolgeva contemporaneamente o si trattava di due azioni successive. La frase era: "Luigi corre, inciampa in un sasso e cade". Lui ha risposto che si trattava di azioni in successione. A quanto dice tutta la classe ha interpretato la frase in quel modo, tutta la classe è stata penalizzata per l'errore. Il brutto della faccenda è che anch'io avrei risposto così, perché il correre precede l'inciampo e la caduta che sono in successione. Diverso sarebbe stato se la frase fosse stata: "Luigi, mentre corre, inciampa e cade" pur restando evidente che prima inciampa e poi cade ma ci sarebbe almeno contemporaneità tra corsa e inciampo. Che ci frega? Il fatto è che Mattia l'ha presa come un giudizio ingiusto e l'ingiustizia non è sopportata dai bambini, che avranno tempo e modo per subirne ben altre, s'intende, e "beato te che al vento non vedesti cadere che gli aquiloni", direbbe Pascoli.

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