martedì 28 luglio 2009
consolazioni
"Io e papà abbiamo lo stesso nome e abbiamo lo stesso problema. La facciamo dura". Mattia ha spiazzato nonna e Checa parlando liberamente del suo problema, che è un po' difficile da riportare senza volgarità, in fondo però bisogna ricordare che "non è quello che entra dalla bocca dell'uomo che lo contamina, ma quello che ne esce" (le parole). "Perché quello che entra dalla bocca passa dallo stomaco e va a finire nel cesso". Oh, se lo dice il vangelo possiamo parlarne anche noi, Mattia lo ha fatto, il nostro problema è che se non beviamo acqua a sufficienza abbiamo difficoltà di evacuazione (lui diventa paonazzo). Il vocabolo "evacuazione" non l'ho ancora usato con Mattia che lo apprezzerà, ma lo sforzo di questi giorni lo ha convinto a bere più acqua. Ieri sera ha voluto andare al santuario a tirare due calci al pallone. C'erano due bambine più grandi che hanno voluto giocare con lui. Ha assunto l'aria superiore appena le ha viste calciare, lui faceva i passaggi e una di loro non restituiva la palla e calciava l'erba. Quando se ne sono andate mi ha detto, dai adesso cominciamo a giocare. Misogino: stesso cognome, stesso problema di evacuazione, stessi difetti. Insomma fortuna che fisicamente somiglia a sua madre, ma per il resto, va detto, i lati peggiori li ha presi tutti da me: sono consolazioni.
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1 commento:
Qualis pater, talis filius...
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