venerdì 10 luglio 2009

indicazioni

Mattia ha ripreso sua madre. Non va bene. Non si fa. Il fatto è accaduto questa mattina quando Tea stava spiegandogli che Pepe doveva andare con l'auto davanti al camioncino con su la fontana da portare alla casetta per fargli capire dov'era la strada. Mattia l'ha guardata con sufficienza (forse perfino supponenza) e ha messo i puntini sulle i: "Mamma, si dice 'indicare la strada'". Adesso ha deciso che io devo insegnargli a leggere. Non sa che non ho mai insegnato a leggere, a scuola insegnavo a ragionare, anche a correre e saltare, a stare in squadra, a fare teatro, a fare giornalismo, ma non a leggere e scrivere. far di conto lo fa già fino al 16, il 17 non gli... entra. E sa riconoscere le lettere. Ma ho fatto un disastro con il "te" e il "tu". Usa sempre il "tu" perché glielo ha detto suo padre. Il problema è fargli capire la differenza tra il soggetto e gli altri complementi che non sono complimenti. Ho paura di non essere un padre all'altezza. Del resto ho già messo le mani avanti: "Diventerai più alto di me". E qui si apre un altro filone, quello della grandezza e dell'altezza. Poi penso che ha 3 anni e mezzo (non ancora) e che ha tutta una vita per venir a sapere che non c'è solo il "te" e il "tu" che sono complicati. E che tanto vale si goda il giorno e la notte, l'estate e l'autunno che verrà.

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