giovedì 16 luglio 2009

diga

Mattia bagnato di sudore, i capelli fradici. Abbiamo bevuto profondamente alle fontane che sapor d'acqua natìa rimanga nei cuor esuli a conforto... roba da poeti d'antan. Percorso a ostacoli con la bici, destra sinistra destra. Difficoltà a collegare il braccio destro (che solleva a comando che ho perfino paura qualcuno lo scambi per un saluto fascista) con il girare a destra e il braccio sinistro (che solleva a comando e ho perfino paura che qualcuno lo scambi per un saluto comunista) con il girare a sinistra. Ha voluto che sollevassi la sella della bicicletta. A sua madre ieri sera ha chiesto quando diventerà grande ed è rimasto male venendo a sapere che lo si diventa a poco a poco e che prima si è bambini, poi ragazzi, poi giovani e infine adulti, per non parlare dei vecchi che sua madre ha tralasciato per una sorta di pudore verso il padre. Lui ha risposto che preferisce "saltare" il bambino. "Ma poi ragazzo il papà non vuole che abbia il motorino perchè ha paura che cada e allora preferisco diventare uomo". Siamo andati nel bosco a verificare il... ciclo dell'acqua, la grande vasca dell'acquedotto, il "troppo pieno" che creava un ruscello che si siamo riproposti di deviare prossimamente con una diga artificiale, il problema semmai è salvaguardare l'abitato sottostante, deviare il corso dell'acqua può cambiare il corso della storia o almeno l'urbanistica. Ma lo faremo quando non avremo vestiti che non si possono sporcare senza provocare l'ira delle donne (che devono lavare i panni sporchi e non sempre li lavano in famiglia). L'invito a cena è saltato, l'abbiamo spostato a venerdì sera, se ci sarà da qualche parte un "tendone" di una festa popolare, a lui (e anche a me) piacciono perché si incontra varia umanità che poi non ci si saluta nemmeno, ma sembra di non essere soli sulla prona terra.

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