martedì 21 luglio 2009

feste

Domenica con Mattia, lunedì in redazione a scrivere, saltando di palo in frasca, di zona in zona, di paese in paese dove sembra non succedere nulla ma la tempestata ha lasciato non solo i segni sui cofani delle auto ma anche strascichi di polemica perché quando si parla di calamità naturale (che è già innaturale) qualcuno sente odore non di erba tagliata ma di tempestata di soldi. Domenica sera di nuovo trippa alla "festa rossa", perché tutte le feste vanno bene, da quella del patrono a quelle di associazioni, gruppi, amici di qualcuno che non c'è più, amici di amici, ultimi guerrieri delle notti politiche in cui tutte le vacche sono nere. Mattia è nel periodo del fare, imita i muratori e l'idraulico, parla di cassette degli attrezzi, misura i muri e ogni tanto progetta di buttarne giù qualcuno per poi ricostruirlo. Adesso ha scoperto il palleggio della pallavolo, che alterna a quello della pallacanestro. Con Sara adora i giri sulla duetto rossa. "Papà, quando compriamo la moto?". Cosa avreste risposto, io poi che in moto ci sono andato sì e no due o tre volte. Ha preso da sua madre. "Ciao Mattia". Lui non risponde, sembra che lo conoscano tutti, io saluto per lui, attento alle convenzioni e alla buona educazione. Lui non saluta a comando. Alla festa dell'oratorio di Lovere si è mangiato casoncelli e strinù e ha giocato con la zia Caty che non è una vera zia ma insiste a dire che le somiglia come una goccia d'acqua e fortuna che l'evidenza è ancora una prova. Non so se oggi riesco a stare con lui, dobbiamo chiudere questo numero del giornale e c'è ancora da fare. Vorrebbe aiutarci e si indispettisce quando non capisce, mi chiede cosa c'è scritto dappertutto e delle volte finge di leggere frasi immaginarie che vogliono conferma dal padre. Che dite, confermo anche l'immaginario?

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