mercoledì 8 luglio 2009

diluvio

Ieri sera eccezione alla regola del martedì di chiusura del giornale. Eravamo avanti e quindi serata con Mattia, prima su mezzi di locomozione, moto e bici, in viaggio col padre e poi all'oratorio di nuovo con i gonfiabili. Ieri ha sorpreso il muratore che lavora al muro della casetta di Pepe (sempre inteso come lo zio Paolo) che lo voleva coinvolgere e gli ha detto, vieni a vedere questo muro e lui ha risposto "Lo vedo perfettamente da qui". Perfettamente. Siccome intorno si è creato l'imbarazzo della sorpresa lui ha precisato: "E' un altro vocabolo". Va beh, mica mi metto a fare distinzioni e parlare di avverbi. Serata quindi all'oratorio affollatissimo, noi due a passare (a guardare) da un gioco all'altro, le donne orgogliose delle loro crepes alla nutella o alla marmellata, ne abbiamo prese due, per far contente loro e contenti noi, la Checa che ha vinto a pallavolo nell'acqua, un'occhiata a due che giocavano a ping pong e a due coppie al biliardo, i due maschi che si sforzavano di insegnare (con risultati disastrosi) alle due ragazze come si usa una stecca, che a Mattia ho detto, guarda che la tua mamma è un campione al biliardo. Il cielo si è rannuvolato. Risalendo la valle sono incocciato in prove libere di diluvio universale. Lo so, nella Bibbia c'è scritto che Dio ha promesso solennemente di non mandarlo più la seconda volta, ma mi sa che si è scocciato di come vanno le cose ed è tentato di azzerare di nuovo tutto. Io e Mattia facciamo le prove (sull'amaca) di navigazione a vista, con pesca poco miracolosa. Varchiamo oceani come niente fosse. Siamo pronti all'evenienza.

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