venerdì 3 luglio 2009
per ora
Abbiamo navigato (a vista) sull'amaca immaginando pesche miracolose. Frenesia sportiva, Mattia con i capelli bagnati di sudore, la sensazione che suo padre stia sempre per partire, abbracci lunghi, intervallati da discese ardite in bici (adesso ha imparato ad affrontarle da solo, lavorando sui freni), tiri a canestro (il canestro è fatto dalle braccia di papà) e visita alla pendola, vuol sapere che ore sono, spiegazione sommaria sui numeri, con cui ha sempre più dimestichezza. L'avevo invitato a cena ma poi non se n'è fatto nulla, sono arrivato tardi all'appuntamento, un padre part time, "ma dove devi andare dopo?". Mi stropiccia la faccia per essere sicuro che ci sono. Siamo scesi in silenzio perfetto al piano terra, siamo risaliti e ci siamo messi sul divano come niente fosse. Le donne di casa pensavano fossimo andati a spasso, hanno preso uno spavento quando ci hanno visti lì dove non sapevano fossimo. Piccole prove generali di fuga. Da cosa non è ancora stabilito. Per ora.
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