sabato 22 maggio 2010

mestieri

Pomeriggio e sera con Mattia scatenato felice, mi corre incontro quando arrivo e mi salta in braccio (oh, pesa, adesso...). Poi via a vedere pecore e capre, abbiamo scavalcato il recinto elettrico (lieve scossa per me) e siamo entrati nel gregge, perché ogni tanto bisogna pur lasciarsi prendere dall'onda populista e popolare. Ma le capre ("quella che mi vuole bene è quella lì, bianca") sono state a debita distanza. Gli ho detto che avevano soggezione di me. Cosa vuol dire? Vuol dire che hanno un po' vergogna o paura di me. "Ah, ecco perché non viene a farsi coccolare da me". Al santuario ha ruzzolato per i prati rasati alla perfezione dal signore (esse minuscola) che gratis et amore Mariae falcia tutto e mette a posto i prati circostanti, con una meticolosità incredibile di questi tempi. E' la vecchia guardia, come quella dei volontari muratori. Mattia ha detto a una signora che da grande vuol fare il pastore, il contadino e il giornalista, tre mestieri che si conciliano perfettamente. Poi gelato da Ilde e partita a calciobalilla e ieri sera ancora giri per il paese con la zia Caty. Ieri mattina ha detto che ha passato una notte non bella, perché Simone gli ha fatto i dispetti tutta notte. Simone è un peluche...

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