mercoledì 5 maggio 2010
cambiare il mondo
L'altro giorno discutevamo dei massimi sistemi, ci sono speranze nelle nuove leve, quelle piccole piccole, derivanti da una generazione di genitori, quelli tra i 30 e 40 anni che secondo la nostra personale piccola statistica stanno allevando dei figli al meglio. Lo si capisce da alcuni indizi, da alcuni comportamenti, dai gusti, dai gesti, dal modo di parlare. Il mondo può essere migliorato, cambiato e il Mattia potrà cambiarlo, per la sua parte... Mattia ci stava ascoltando, con quella sua aria di uno che sta facendo altro. Ha solo chiesto: "E come faccio a cambiare il mondo?". Mi sono voltato, mi sono reso conto che era dura far finta di niente. Te lo insegno io, non preoccuparti, gli ho promesso. Oggi ho scoperto che sa fare giochini di logica che io e sua madre non sappiamo fare e lui ottiene regolarmente l'appellativo di "genio" troppo facilmente distribuito da queste macchinette. Solo che a me non lo danno mai, "puoi migliorare", mi dicono. E sottinteso "di molto". Nel tardo pomeriggio di oggi ha detto a sua madre: "Ma quando mi insegnate a scrivere?". Io non ho fatto il maestro, se non un solo anno, non mi ricordo come si fa a insegnare a leggere e scrivere.
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