mercoledì 12 maggio 2010
l'ombrello
Non sarà mica primavera questa? Piove, pioviggina, spera di sole, di nuovo pioggia. Mattia ieri ha concordato, dopo aver invocato come "bel tempo" una nevicata, si è scocciato. Siamo usciti senza ombrello, siamo scesi dalle "scale strece" contando i gradini, rilevando coma la seconda parte sia di gradini orribili di cemento, siamo scesi fino alla zona del nuovo quartiere in costruzione all'ex Filatoio, abbiamo osservato che il fiume non viene più "incanalato", abbiamo constatato che non serve più per produrre energia elettrica perché non c'è più il Filatoio (il Comune potrebbe rilevare l'impianto, come fanno tanti ma cosa volete farci...), abbiamo constatato che i lavori nel cantiere vanno a rilento, anche perché se non vendono non hanno interesse a finire le case, abbiamo risalito la stradina (dissestata) che passa sotto le Scuole Elementari, da Mattia individuate come "voto", nel senso che lì si va a votare e Tea era presidente di seggio e poi d'improvviso, lontanissimi da casa. ha cominciato a piovvigginare. Abbiamo attraversato di corsa il vecchio ponte e ci siamo rifugiati sotto il tetto di una casa. Dopo un po' è uscita dalla porta una signora che gentilissima ci ha prestato un ombrello. Nemmeno 100 metri e la pioggia è cessata. Lunga risalita e Mattia che pretende che suo padre riporti l'ombrello ma poi torni. Me ne vado e non torno, anzi torno a lavorare. Dopo un po' arriva la telefonata di Mattia: "Mi avevi detto che tornavi". Gli ho cambiato le carte in tavola, vigliaccamente, raccontando un andirivieni dall'auto posteggiata lontano alla casa della signora, riportato l'ombrello, ripreso a piovere, ripreso l'ombrello, smesso di piovere, riportato l'ombrello, ripreso a piovere ecc. Mattia ci ha fatto sopra una risata. Oggi ci rifacciamo. Ma di che, se piove anche oggi, maledettissima primavera scippata?
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