mercoledì 2 giugno 2010
il piano
Mi sta diventando un "pianificatore". Ieri sera abbraccia sua madre in modo affettuoso. Poi confida, credendosi solo, a Simone (il peluche, che l'ha fatto così può giocare con le palline del telefonino di tea fino a tardi. Tea lo sente e glielo dice. Mattia teorizza: "Papà direbbe che ho un piano...". Sono già entrato nel ciclo di "se ci fosse papà direbbe" che è proprio dei defunti cui si fa dire di tutto, con un rimpianto di maniera ("ah se ci fosse ancora lui...", in realtà piegando alle proprie opinioni anche quelle del padre, come dei Padri costituenti e dei fondatori delle varie democrazie. Ieri puntata nel fresco di Vilminore, Mattia ha giocato a pallone nel cortile, segnando gol a ripetizione allo zio Pepe portiere. Primi confronti (non scontri) con Emiliano, che ha 5 anni e mezzo, quindi è più grande. Si sono presi le misure, Mattia mi ha preso in disparte per dirmi che non rispetta le regole, "gioca a tennis con le mani" (che poi era vero) e "prende il pallone con le mani" che era vero anche per lui, che si aggiustava appunto il pallone per tirarlo meglio. Sudato ma contento.
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