domenica 6 dicembre 2009

presepio

Un signore di Pianico ci ha regalato un presepio. Bellissimo, costruito in legno, con le montagne, capanna e capanni, staccionate, panche e anfratti. Mattia continua a ripetere, "bello, bellissimo". In attesa che Pepe ci metta le luci, intanto l'ha popolato provvisoriamente di animali e nanetti, immaginando che si trovino benissimo lì dentro, poi ha messo Tom (un cagnolone di peluche, a guardia dell'entrata, in modo che gli animali non scappino. Voleva anche metterci la micia (vera) ma quella col cavolo che si è lasciata convincere, è entrata e uscita dal recinto. Gli ho raccontato la storia della capanna, del bue e dell'asino, degli angeli e dei pastori. Lui ha subito fatto arrivare un'auto col pastore. "Ma le auto non c'erano", gli ho detto rendendomi conto della stupidità, se è per questo non c'era né la neve, non c'erano le luci, non c'erano tante cose che mettiamo nei presepi. Siamo andati a Endine dove era annunciata una grande festa di fiabe. In effetti c'era stata il mattino, nel pomeriggio faceva freddo e c'erano pochi figuranti, i centurioni, biancaneve ma soprattutto c'era lo zucchero filato che Mattia si è divorato, come una frittella zuccherata. Dopo aver fatto un po' di corse e aver rovistato tra le macchinine di Sara, rischiando di romperle, tra caldo e freddo si è addormentato in auto. Il mattino era andato al mercato di Lovere con la mamma: è educatissimo, non tocca niente al punto che la signora che vendeva giocattoli ha voluto lei fargli provare la campanella, perché era l'unico bambino che non l'aveva toccata per conto suo. Poi abbiamo giocato a far parlare gli animali. Ha guardato l'Inter un po' e ha chiesto quale fosse, quella blu o quella azzurra. In effetti le maglie, a dispetto della definizione di nerazzurro, sono nereblu e lui ha voluto precisare, come sulla pianola dove ti insegnano la musica con i colori dei tasti. Infine è crollato.

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