mercoledì 2 dicembre 2009
Fratello di questo
Pomeriggio con Mattia che qui trova il suo regno, tutto diventa gioco e avventura e però pretende che suo padre e sua madre gli facciano da spalla. Con Diego sta un po' alla larga ma in effetti gli piace, ad un certo punto gli annunciava il solletico e Mattia gli ha mostrato i pugni dicendo: "Lo vedi questo? E' fratello di questo". Ci siamo guardati, ma dove le sente? Con Paolo sta a giusta distanza e quando entra qualcuno si defila, fa "l'educato" ma si guarda bene dal salutare qualcuno, fa il "muto". Non ha voluto uscire dalla redazione. E va bene che oggi faceva freddo e quindi siamo stati bene qui. Pare che all'asilo abbiano detto che i bambini devono essere vaccinati. La pediatra ci ha detto di non vaccinarlo. Lui sta bene, noi stiamo bene. Sì, va beh, faccio più il nonno che il padre. Ma mio zio Don Pierì, se mi ha allevato da nonno, mi ha trasmesso autonomia. A me basterebbe fare altrettanto. Il mondo fuori diventa sempre più brutto, brutte parole, forse brutti pensieri, brutti giornali, brutti scontri, brutti fatti di cronaca. Qui conservare il libero arbitrio diventa una ragione di vita. Poco fa non voleva più andarsene, voleva stare qui con me. Ma la notte incombe. Di là ho cercato di spiegargli il Natale, accostandolo a crocifisso di Marcellino Pane e Vino. Provateci voi, le cose non sono tanto lineari. "Ma se è risorto, perché è ancora morto?. Dai, rispondete.
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