martedì 17 novembre 2009

vacanze d'inverno

Oggi giornata senza Mattia, gran lavoro in redazione e adesso abbiamo chiuso tutte le pagine del nuovo numero del giornale tranne la prima che faremo domani mattina, con eventuali correzioni dell'ultima ora nelle zone. Il lunedì e il martedì di chiusura sono due giornatacce, ci viene l'ansia, riesco a contagiare col nervosismo tutti quelli che girano qui, che diventa un porto di mare. Tutti tranne Mattia che non vedo da ieri mattina quando siamo andati a farci un giro lungo, lui ha chiesto tutte le informazioni sui segnali stradali, sui giorni di lavoro al punto che la piazza di Lovere era deserta o quasi, noi due e gli altri che andavano tutti di fretta. Gli ho spiegato che era lunedì e che tutti erano tornati al lavoro e io avevo lasciato la sua mamma su in redazione a lavorare ed ero sceso a passeggiare con lui. Siamo appena noi due che passeggiamo questa mattina. Lui ha guardato il piccione che zampettava davanti a noi e ha detto: "Noi tre, io, tu e il piccione". Poi gli ho detto, porta pazienza che a Natale andiamo in vacanza ancora a Montisola. "Ah, si fa vacanza anche d'inverno?". Ho tentato di inserire, sull'esempio di Pippi calzelunghe il concetto che vacanza c'è se prima c'è lavoro o impegno scolastico, quindi dovresti tornare all'asilo e così faresti vacanza. Si è innervosito e per poco non si metteva a piangere. Abbiamo sbagliato l'approccio, quello di mandarlo troppo presto, a due anni e mezzo e quello di fargli balenare l'asilo come un rimedio ai suoi capricci. Con me non fa capricci. Ma poi in casa comanda tutti. La maestra Anna mi ha raccontato del suo nipotino che le ha detto che gioca volentieri con lei "perché tu sei l'unica dei grandi che giochi davvero, gli altri fanno finta". Attenti, non solo i bambini ci ascoltano, ma ci giudicano.

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