domenica 29 novembre 2009
meccano
Non sto male, solo sono preso dal lavoro (lo dico per chi ha osservato che ho diradato il blog. Lo riprendo, spero quotidiano o quasi). Mattia è ancora qui in redazione, sta facendo con quello che una volta era il meccano (viti, bulloni e aste bucate, tutto di plastica, ai miei tempi erano di ferro) delle figure su un quadro. Un tempo noi costruivamo delle vere "opere". Ma eravamo più grandi, questo è un meccano da piccoli. Stamattina abbiamo girato un po' a vuoto in auto, sotto la pioggia. Siamo andati a trovare la zia Belo, poi fra Severo con le sue caramelle e Padre Angelo che poi ha celebrato Messa nella chiesa affollatissima del convento, a Lovere. Siamo restati fin dopo la predica. Padre Angelo ha parlato dell'Avvento, tradotto in attesa di Uno che è già venuto, ma che tornerà, insomma la fine del mondo. Non apocalittica, ma una predica incalzante. Mattia sembrava stanco e ce ne siamo andati. Mattia tornato a casa ha chiesto allo zio Pepe (sempre nel senso di Paolo) se era andato a Messa. Lui ha risposto di no, Allora gli ha detto: "Bisognava andare, perché era la Messa dell'attesa". Fulminati tutti, aveva capito la predica. Questo pomeriggio qui in redazione dove abbiamo il banco delle macchinine e affini. Abbiamo visto mezzo film "Il ritorno di Don Camillo" ma non ha riso e poi si è buttato prima sulla batteria e poi sul meccano.
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