mercoledì 4 novembre 2009
andate in pace subito
Ieri sera Mattia ha ripudiato la programmazione cartonesca e fiabesca. Sintonizzati brevemente sulla partita del Milan, saltando poi su quella della Juve per via che zio Pepe (serve ricordare che in realtà si chiama Paolo, ma ormai è segnato dal vecchio equivoco del vero zio Pepe che vede poco e adesso chiama con è aperta), ha sentenziato che lui in televisione guarda solo l'Inter. Che è già segno di scelte precise, con esclusioni magari dolorose (per Pepe che è juventino) ma necessarie per dare un senso alla vita. Fatto sta che qualcuno è saltabeccato su Ballarò. C'era Crozza. Mattia ha voluto fermarsi lì. Sono andati a letto tutti ma lui, caparbio, sul divano, gridava che doveva vedere la televisione. Una trasmissione noiosa, ma evidentemente lui pensava che ci fosse sempre Crozza, che lo ha colpito, ha sentito parole inedite. Dimenticavo la prima contestazione del conflitto generazionale tra padre e figlio, che nel caso specifico potrebbe anche essere estesa a due generazioni, nonno e nipote: "Sei un prepotente", mi ha detto di fronte a una mia scelta di itinerario del pomeriggio domenicale. Oggi pomeriggio è stata qui, ha voluto rivedere la prima parte di "Marcellino pane e vino", ha suonato la pianola (professionale) che abbiamo preso a prezzo stracciato, si è divertito a far vorticare i ditini sulla tastiera, poi ha giocato a bocce, ha suonato le campane per la messa e ha preteso che gli facessi una predica alla don Simone. Allora gli ho detto di farmela lui la predica. E' salito su due gradini della scala e ha detto: "Andate in pace subito". Vorrà pur dire qualcosa.
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