domenica 11 ottobre 2009

profumo

Mattia stamattina ha visto Checa arrivare, vestita della festa e si è precipitato dalla nonna: "Vestimi bene, ma proprio bene". La nonna lo ha vestito come un principino. Poi lui ha detto: "E il profumo?". Vuole essere all'altezza della "sua" donna sedicenne (li compie il 14 ottobre) e via sono andati alla Messa all'Oratorio, perché oggi si apre l'anno catechistico e il parroco (quello che su Araberara si firma Metua, che vuol dire prete in polinesiano, dove lui è stato a fare il missionario) ha pensato di celebrare mess'alta proprio in oratorio. Ieri pomeriggio Mattia non voleva uscire di casa, poi si è convinto, abbiamo fatto una puntata su Riva e poi Lovere dove è cominciato a piovere a dirotto e non c'è stato verso. Ci siamo rifugiati nel solito garage dove abbiamo fatto pit stop con la moto e la bicicletta. Lo guardavo mentre pedalava assorto in pensieri indecifrabili. L'ho lasciato in silenzio per un bel pezzo, mentre andava un po' in moto e un po' in bicicletta. Con me non osa comandare, "per piacere mi sposti la bicicletta?". Ma gli manco e mi manca. Tra poco vado giù. E' un giorno di sole. Stamattina ho scritto la prefazione per il nuovo libro di Don Martino che mi ha sorpreso davvero. C'è dentro anche la storia di una dona che profumava di viola, una storia alla Marquez. E' la dodicesima cesta degli "avanzi" di cui si parla dopo la moltiplicazione dei pani e dei pesci. Ma aspetto l'incontro con mio figlio, che vale una giornata.

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