martedì 15 settembre 2009
horror vacui
Il mattino ha l'urlo in bocca, Mattia all'asilo ormai da due settimane, questa è la terza. Entra disperato ed esce sereno. Oggi l'ho spiato dalla tenda della finestra, stava ridendo seduto al tavolo della mensa, scherzava con un bambino. E' uscito tranquillo, siamo andati a fare il consueto sopralluogo al cantiere delle "scale strece" dove stanno rifacendo tutti i gradini e i gradoni, ha voluto controllare la pachera e il lavoro degli operai con occhi esperto. Insomma il pomeriggio va bene, è il mattino, al momento dell'uscita di casa, che ha scene di disperazione. La maestra conferma ogni giorno: "E' stato bravissimo, ha mangiato tutto, è fin troppo silenzioso". Mi auguro si penta di un giudizio così frettoloso, come esce dalla porta dell'asilo comincia a snocciolare giudizi e domande sul mondo circostante. Ha voluto pedalare con la bici sulla stradina per mezz'ora, tanto per sgranchirsi le gambe e riorganizzare i pensieri. L'altro giorno ha colorato tutta una pagina: prima lasciava dei vuoti qua e là e faceva il "macchiaiolo", adesso siamo all'horror vacui (viene chiamato così la mania di non lasciare vuoti). Da un'esagerazione all'altra. Il vuoto ogni tanto aiuta.
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