giovedì 17 settembre 2009

Forte

Mattia adesso sta meglio, mangia e non vomita. ma ci tiene sulla corda, "Non vado più all'asilo perché mi ammalo". Ha seguito i nostri discorsi altalenanti sul "lo mandiamo" e "non lo mandiamo", a seconda dell'interpretazione filologica da dare alle parole della pediatra che è in grande allarme, vorrebbe, secondo il suo... computer, che Mattia fosse preservato dalla febbre suina senza neppure vaccinarlo, tenendolo a casa e non in quella bolgia di virus che sono gli asili. E noi che stiamo a sentire e leggere tutte le notizie sul morbo epidemico che sfoltirà la popolazione mondiale secondo alcuni e passerà come una semplice influenza di stagione secondo altri. Però siccome abbiamo solo Mattia ci siamo lasciati infettare da un... sano egoismo nell'adozione del "si salvi che può" che poi a me non frega più di tanto, ho 64 anni e la vita l'ho vissuta al meglio e al di sopra delle mie possibilità, ma Mattia ha diritto ad avere anche solo la sua. Ieri pomeriggio abbiamo guardato "Pinocchio" e poi "Biancaneve ma lui si spaventa quando la perfida regina si trasforma in una strega. Solo Brontolo gli sta simpatico, come Tasmania, il cartone animato che parla come il papà quando Mattia gli chiude il naso. Poi abbiamo costruito un castello ma è venuto fuori un Forte e la differenza è stata dura da spiegare, mi sono limitato al fatto che il Forte non ha il tetto e ci si rinserra per difendersi dai nemici. Chi sono i nemici? E' una vitaccia, mi si ritorcono contro la storia, la geografia e un po' di filosofia.

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