lunedì 1 giugno 2009

Giulio

Mattia aspetta le vacanze a Montisola. Nel frattempo abbiamo assistito alle prove di un miniconcerto al santuario, prove di matrimonio con un quintetto che suonava musiche religiose, anche un po' noiose, i due futuri sposi che stavano lì ad ascoltare ed esprimere gradimento. Ci siamo seduti ad ascoltare. Ha voluto sapere il nome degli strumenti, clarinetti, violini, flauto traverso ("ma non nel collo, di traverso, eh!") e chitarre. A precisa domanda dei suonatori sullo strumento preferito, Mattia ha risposto: "Il basso tuba". Ovvio per me, mica tanto per i suonatori. Ieri pomeriggio a Gorle, per il torneo dei ragazzi in memoria di mio fratello Tino, che allenava appunto una squadra, Mattia si è divertito con lo zio Pèpe (mio fratello, da non confondere con lo zio Pépe, é chiusa, che in realtà si chiama Paolo e la confusione si è creata due anni fa e ormai si è consolidata) e la zia Bona (mia sorella che ha la maledizione del nome di mia nonna, al tempo in cui quel nome era nobiliare: ma è una storia troppo lunga). Ha giocato con un pallone "duro", ha mangiato pizzette e pasticcini in quantità industriale, ha riso come un matto in macchina quando gli ho fatto il gioco delle dita disobbedienti e poi la sera si è fatto coccolare. Fino a che è spuntato Giulio. Chi è questo Giulio? Deriva dal fatto che gli è molto piaciuto l'elenco dei mesi e Luglio lo ha incuriosito e la genesi, invece che da Giugno che appunto ricorda Giulio Cesare, l'ha tirata giù da Luglio per un'associazione di suoni tutta sua. Fatto sta che Giulio ieri sera l'ha tolto dalla solitudine e aiutato a caricare il rimorchio del camion (il lettino) e stamattina ha mandato via in malo modo Luciana. Mattia ha allargato le braccia sconsolato: "Non sono io che non ti voglio, è Giulio". Classico. Mi sa che devo andare a cercare dove ho cacciato i miei libri di Psicologia dell'età evolutiva. Chissà se valgono ancora dopo 40 anni. Chissà cosa c'è scritto alla voce "Giulio"...

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