giovedì 18 febbraio 2010
nervosismo
Mattia si è goduto il primo sole che sembrava di primavera. E si è beccato un raffreddore (e io con lui) forse scalando il monte polenta. Lo chiamano così una montagnola qui a Clusone che è uguale a una polenta appena rovesciata sul tavolo. Siamo saliti fino a metà monte, poi siamo scesi. Ma forse l'ha beccato dopo, all'interno della redazione, troppo riscaldata. Va beh, è successo, tra il nervosismo che serpeggia sempre quando avanzano i giorni e il giornale va pensato, scritto e composto. Oggi era sul lavoro manuale, mentre suo padre era lì a cercare di afferrare il bandolo della matassa del clima preelettorale di Clusone che è perfino divertente, ma alla vigilia si sentono tutti sindaci e a paragone Formigoni e Penati sono due dilettanti, i giochi si fanno così sofisticati che vedete la reazione a un articolo di retroscena che andrebbe aggiornato all'incontro in serata avvenuto a Bergamo in casa PDL, ma per carità, aspettiamo un altro giorno e si vedrà. Mattia vuole ricondurre suo padre e sua madre alla sua centralità. Pretende fazzoletti di tela, rifiuta quelli di carta in sfregio alla logica che vorrebbe che non si rimettesse i raffreddore in... tasca ma si buttasse nel cestino. Brutta giornata, nervosa. Mattia l'avverte e si adegua.
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