martedì 19 gennaio 2010
invenzioni
Pomeriggio di fuoco. Mattia ha voluto fare il cuoco nel bosco, polenta, salame cotto e crocchette. Ma tra una preparazione di una portata e l'altra ha posto domande a raffica. Prima ho spiegato la virtù medicamentosa della saliva: si era raschiato un po' il polso su un sasso. ""Papà, chi ha inventato la saliva?". Nasciamo così, la saliva ce la troviamo in bocca. "Papà, ma la città cos'è?". Spiegazione. "Ma se non ci fossero gli uomini non ci sarebbero le città". Sì. E qui sono partito dalle caverne per arrivare alla malta. "I sassi chi li ha inventati?". C'erano già ma per spaccarli... "Chi ha inventato gli attrezzi?". Appunto. Ma se è relativamente facile spiegare l'uso della pietra per spaccare la pietra, provate a spiegare come è stato trovato il ferro, come è stato amalgamato e via dicendo. Con tutti i miei studi non mi ricordavo come e quando. L'età del ferro? Boh. "E le macchine?". Porco cane, le macchine. Mi sono rifugiato nei tempi in cui non c'erano o ce n'erano poche come quando ero piccolo io e andavano a carbonella. No, a carbonella no che bisogna spiegare il carbone. "Chi ha costruito le chiese?". Gli uomini che a un certo punto si sono resi conto che gli mancava qualcosa e hanno cominciato a pregare. (E vai!). "E i campanili?". Per far sentire più lontano le campane che ti avvisano quando comincia una Messa. Mattia ha visto la micia che voleva entrare dalla porta e ci aspettava al cancello. "Tranquilla che ti apro la porta". "Papà, e le finestre?". Perché gli uomini hanno costruito le case ma volevano entrasse un po' di luce e di sole e hanno lasciato dei buchi, però entrava anche il freddo di notte e allora hanno messo i vetri. "E chi ha inventato il vetro che quando si rompe ti taglia?". Boh. Meno male che lo sai che ti taglia, bisogna stare attenti. Suonava la campana del funerale (un altro). Ha voluto andare a vedere chi era morto, come si chiamava e la fotografia. Al cimitero la cassa non ci stava per lunghezza nel loculo, la gente guardava. Mattia mi ha detto "voglio andare a vedere il morto". Ma è nella cassa. Poi ci mettono davanti una lapide e ci mettono la fotografia così tutti ci ricordiamo chi era. "Ah, per questo su tutte le lapidi c'è la fotografia. Domani veniamo a vedere la lapide di questo morto". Domani è presto, ci vuole un po' di tempo.
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