domenica 24 luglio 2011

paure

All'improvviso mi accorgo che Mattia è maturato. Ti spiazza con ragionamenti logici che ti obbligano a non dire banalità perché lui te le ributta in faccia. Dovevo presentare un libro su Oriana Fallaci alla festa socialista regionale di Chiuduno. Mattia è voluto venire e ha fatto da mattatore, non mi ha ascoltato mentre parlavo, solo ieri mi ha chiesto, "ma cosa hai detto", era intento a tener banco tra i conoscenti e nuovi amici. Naturalmente ha vinto il premio alla lotteria, naturalmente perché il biglietto vincente glielo ha regalato lo "zio Baffo" e il premio glielo ha scelto la Presidente dell'Internazionale Socialista donne, insomma la "zia Pia". Questo fatto degli zii non è nuovo, anche noi da piccoli eravamo invitati a chiamare zii anche persone nemmeno lontanamente parenti, ma che bazzicavano la casa. Ieri giornata piovosa, Mattia ha voluto "rifare" da capo a piedi la casa della nonna, ha costruito le scale, ha "lisciato" le pareti e alla fine si è accorto che... mancava il tetto. E lì è partita la disquisizione sul tetto e sul cielo che i galli di Asterix temevano (unica paura) cadesse loro sulla testa. "Ma perché? E dopo gli è passata la paura?". No che non gli è passata, era l'unica che avevano. "Ma il cielo non cade sulla testa". Ma loro avevano paura che succedesse. Lì incautamente ho parlato di paure esistenziali e metaforiche, come quella della morte. "Ma io non ho paura della morte". Per forza, sei giovani, ma quasi tutti hanno paura della morte. "Io non avrò paura della morte nemmeno quando sarò grande". Va beh. Oggi sarebbe l'82° compleanno di suo nonno, morto in un incidente 40 anni fa. Lui ha commentato: "Ma è morto giovane". Un piccolo segno che comincia a scandire il tempo e valutarlo. O magari solo una valutazione di circostanza (che sarebbe dirompente, però, in un bambino).

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