venerdì 24 gennaio 2014
L'invalsi e altre domande
Grande giornata (piena) quella di ieri. Mattia ha cominciato con la scuola al mattino, raccogliendo cinque 10 che non ha mancato si far sapere in modo di avere una compensazione tangibile (le figurine dell'album dei calciatori). A scuola mi sa che le maestre (giustamente) stanno facendo le prove generali dell'Invalsi di cui non sapevo nulla ma che credo di aver capito siano delle prove generali e nazionali per verificare una sorta di livello di preparazione nella scuola italiana e si fanno in classi diverse, alle elementari è la seconda e non ricordo se la quinta o la quarta). Prove impegnative e a tempo, a quel che ho capito. Ecco quindi che le maestre in certe prove danno il tempo di soluzione dei compiti dati. Su questo fatto di dare il tempo per la soluzione di una prova sarei contrario, perché sono sempre stato in ansia quando mi davano il tempo per completare una prova, tranne ovviamente il tema di italiano che non capivo perché dovesse richiedere sei ore alla maturità quando in due ore si poteva far tutto. Ma le tre ore di matematica mi sembravano poche perché non mi ci raccapezzavo tranne sui logaritmi che non ho mai capito a cosa servissero ma mi divertivano tra seni (con relative battute) e coseni. Ma una signora mi ha convinto che il tempo è davvero denaro e anche nella sua azienda bisogna arrivarne a una, insomma il mondo dell'industria ti misura e pretende di sposare quantità e qualità, cosa difficile dal principio del mondo. La giornata di Mattia è proseguita con i compiti e il catechismo. Poi l'allenamento di calcio. Oggi si respira, solo scuola e compiti e stasera la presentazione del nostro libro (dedicato a Mattia) ad Ardesio di cui lui ha scritto la risposta alla domanda del titolo: "Ma di che anno è questo sabato?"dicendo, "ma è di gennaio, lo sanno tutti". Tranne i poeti o presunti tali (io).
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